Come blockchain potrebbe cambiare il mondo
di Rik Kirkland, 11 maggio 2016, McKinsey
articolo originale: http://www.mckinsey.com/industries/high-tech/our-insights/how-blockchains-could-change-the-world
Trascrizione dell'intervista:
Nei primi anni 90, dicevamo che i mezzi di informazione erano centralizzati. Era una comunicazione uno a molti, a senso unico; controllata da forze potenti, e tutti erano destinatari passivi. Il nuovo web, la nuova forma di comunicazione, abbiamo detto, è uno a uno, è molti a molti; è altamente distribuita, e non è centralizzata. Ognuno è partecipante attivo, non un semplice destinatario. Questo genera una fantastica neutralità. Sarà quello che vogliamo che sia, possiamo costruire una società molto più egualitaria e prospera, dove tutti possano condividere la ricchezza che creano. Molte grandi cose sono successe, ma i benefici dell'era digitale, complessivamente, sono stati asimmetrici. Ad esempio, abbiamo una grande risorsa di dati creati da noi, eppure non riusciamo a trattenerla. E' di proprietà di una piccola manciata di potenti aziende o di governi. Queste guadagnano sui nostri dati o, nel caso di governi, li usano per spiarci, e la nostra privacy è compromessa.
E se ci fosse una seconda generazione di Internet che permetta il vero scambio di valore peer-to-peer? Quello che ora non abbiamo. Se voglio inviare soldi a qualcun altro devo passare attraverso un intermediario (una banca potente o una carta di credito) e ho bisogno di un governo che certifichi chi sono io e chi è il mio destinatario. Come sarebbe se potessimo farlo peer-to-peer? E se ci fosse un protocollo, chiamiamolo il protocollo fiducia, che ci permettesse di fare transazioni, di commerciare, di scambiare denaro, senza bisogno di avere una potente terza parte? Sarebbe fantastico.
Diversi anni fa, una misteriosa persona (o più persone) conosciuta col nome di Satoshi Nakamoto presentò il protocollo Bitcoin. Ancora una volta, il genio della tecnologia è uscito dalla bottiglia. Questo ci da un'altra opportunità per cercare di ripensare il sistema di potere economico, l'ordine delle cose. Questo, secondo me, è la dimensione che ha. È come essere nel 1993.
Come funziona blockchain
Blockchain è fondamentalmente un database distribuito. Pensate ad un foglio di calcolo gigante, globale, che gira su milioni e milioni di computer. E' distribuito. E' open source, quindi chiunque può modificarne il codice e tutti possono vedere cosa sta succedendo. E' veramente peer-to-peer, non richiede potenti intermediari ne per l'autenticazione ne per gestire le operazioni.
Utilizza lo stato dell'arte della crittografia, quindi se abbiamo un database globale e distribuito in grado di registrare che abbiamo fatto una transazione, cos'altro potrebbe registrare? Beh, potrebbe registrare qualsiasi informazione strutturata, non solo chi ha pagato chi, ma anche chi ha sposato chi o chi possiede quel pezzo di terra o da quale fornitore ha comprato energia la tal lampadina. Nel caso della Internet of Things (Internet delle cose - IoT) avremo bisogno di un sistema di registrazione basato su blockchain. Le banche non saranno in grado di gestire le migliaia di miliardi di transazioni in tempo reale tra le cose.
Quindi questa è una cosa straordinaria. Una immutabile, inattaccabile banca dati di risorse digitali. Questa è una piattaforma per la verità e per la fiducia. Le implicazioni sono impressionanti, non solo per il settore dei servizi finanziari, ma virtualmente per qualsiasi aspetto della società.
La maggior parte delle blockchain - e Bitcoin è la più grande - fanno parte di quei sistemi che vengono chiamati 'senza autorizzazione'. Possiamo fare transazioni e soddisfare le rispettive esigenze economiche senza sapere chi è l'altra parte e indipendentemente dalle autorità centrali. Tutte queste blockchain sono associate ad una moneta digitale, ed è per questo che tutti parlano di Bitcoin alla stessa stregua di blockchain, perché la blockchain di Bitcoin è la più grande.
Per me, blockchain, la tecnologia di base, è la più grande innovazione informatica: l'idea di un database distribuito dove la fiducia è basata sulla collaborazione tra utenti e su codice intelligente piuttosto che su istituzioni potenti che gestiscono sia autenticazioni che transazioni.
Il modo in cui funziona è: se io ti devo 20 dollari, allora facciamo una transazione tra di noi. C'è una grande comunità chiamata minatori, i quali dispongono di una potente capacità di calcolo. Alcune persone hanno stimato che l'intera potenza di calcolo di Google equivale al 5 per cento della potenza di calcolo applicata alla blockchain di Bitcoin. Questa piattaforma risolve questo grande problema chiamato doppia spesa. Se mando un file MP3 a qualcuno e ne mando una copia a qualcun altro, questo è un problema per l'industria discografica, ma non è un problema enorme. Se mando 20 dollari a qualcuno e mando gli stessi soldi anche a qualcun altro, questo è un grosso problema, si chiama frode, e l'economia si ferma se si dispone di un sistema monetario che funziona così. Quello che succede con Bitcoin è che, per farla breve, i minatori autenticano, verificano e registrano che avete fatto la transazione (e impediscono la frode).
Ogni minatore è motivato ad essere il primo a trovare la verità, e una volta trovata, viene riconosciuta anche da tutti gli altri. Quando viene trovata la verità risolvendo un complesso problema matematico, vengono guadagnati un po' di soldi, un po' di bitcoin. Riuscire a inviare gli stessi soldi a qualcun altro, o cercare di prendere i 20 dollari di qualcun'altro è praticamente impossibile, perché bisognerebbe modificare uno o più blocchi. Ecco perché si chiama blockchain, catena di blocchi, perché ogni blocco è legato al blocco precedente, e il precedente al blocco prima ancora, ergo, catena. Questa blockchain è attiva su un numero incalcolabile di computer. Per truffare dovrei riuscire a battere il controllo della risorsa di calcolo più potente del mondo, non solo per l'ultimo blocco, ma anche per l'intera storia delle transazioni, tutta la catena, distribuita e replicata ovunque, e questo non è praticamente possibile.
Quindi è vero che ci sono stati molti problemi con Bitcoin, grandi borse come Mt.Gox sono fallite, c'è stata Silk Road, dove Bitcoin era il sistema di pagamento per orribili traffici e attività illegali, ma non lasciarti ingannare da queste cose. Molte persone fanno l'errore di pensare, "Bitcoin? Beh, è un bene. Dovrei investire? Il suo valore crescerà o calerà?". Beh, questo a me non interessa, tanto quanto non mi interessa speculare con l'oro.
Qualcosa che più mi interessa è che Bitcoin in quanto moneta digitale ci permette di fare questo tipo di operazioni, che è una criptovaluta non basata su stati-nazione. La cosa più importante su cui dobbiamo concentrare il nostro lavoro è un argomento molto grande, questa base di dati, il database distribuito che ci permette di registrare con certezza immutabile ogni cosa.
Nei primi anni 90, dicevamo che i mezzi di informazione erano centralizzati. Era una comunicazione uno a molti, a senso unico; controllata da forze potenti, e tutti erano destinatari passivi. Il nuovo web, la nuova forma di comunicazione, abbiamo detto, è uno a uno, è molti a molti; è altamente distribuita, e non è centralizzata. Ognuno è partecipante attivo, non un semplice destinatario. Questo genera una fantastica neutralità. Sarà quello che vogliamo che sia, possiamo costruire una società molto più egualitaria e prospera, dove tutti possano condividere la ricchezza che creano. Molte grandi cose sono successe, ma i benefici dell'era digitale, complessivamente, sono stati asimmetrici. Ad esempio, abbiamo una grande risorsa di dati creati da noi, eppure non riusciamo a trattenerla. E' di proprietà di una piccola manciata di potenti aziende o di governi. Queste guadagnano sui nostri dati o, nel caso di governi, li usano per spiarci, e la nostra privacy è compromessa.
E se ci fosse una seconda generazione di Internet che permetta il vero scambio di valore peer-to-peer? Quello che ora non abbiamo. Se voglio inviare soldi a qualcun altro devo passare attraverso un intermediario (una banca potente o una carta di credito) e ho bisogno di un governo che certifichi chi sono io e chi è il mio destinatario. Come sarebbe se potessimo farlo peer-to-peer? E se ci fosse un protocollo, chiamiamolo il protocollo fiducia, che ci permettesse di fare transazioni, di commerciare, di scambiare denaro, senza bisogno di avere una potente terza parte? Sarebbe fantastico.
Diversi anni fa, una misteriosa persona (o più persone) conosciuta col nome di Satoshi Nakamoto presentò il protocollo Bitcoin. Ancora una volta, il genio della tecnologia è uscito dalla bottiglia. Questo ci da un'altra opportunità per cercare di ripensare il sistema di potere economico, l'ordine delle cose. Questo, secondo me, è la dimensione che ha. È come essere nel 1993.
Come funziona blockchain
Blockchain è fondamentalmente un database distribuito. Pensate ad un foglio di calcolo gigante, globale, che gira su milioni e milioni di computer. E' distribuito. E' open source, quindi chiunque può modificarne il codice e tutti possono vedere cosa sta succedendo. E' veramente peer-to-peer, non richiede potenti intermediari ne per l'autenticazione ne per gestire le operazioni.
Utilizza lo stato dell'arte della crittografia, quindi se abbiamo un database globale e distribuito in grado di registrare che abbiamo fatto una transazione, cos'altro potrebbe registrare? Beh, potrebbe registrare qualsiasi informazione strutturata, non solo chi ha pagato chi, ma anche chi ha sposato chi o chi possiede quel pezzo di terra o da quale fornitore ha comprato energia la tal lampadina. Nel caso della Internet of Things (Internet delle cose - IoT) avremo bisogno di un sistema di registrazione basato su blockchain. Le banche non saranno in grado di gestire le migliaia di miliardi di transazioni in tempo reale tra le cose.
Quindi questa è una cosa straordinaria. Una immutabile, inattaccabile banca dati di risorse digitali. Questa è una piattaforma per la verità e per la fiducia. Le implicazioni sono impressionanti, non solo per il settore dei servizi finanziari, ma virtualmente per qualsiasi aspetto della società.
La maggior parte delle blockchain - e Bitcoin è la più grande - fanno parte di quei sistemi che vengono chiamati 'senza autorizzazione'. Possiamo fare transazioni e soddisfare le rispettive esigenze economiche senza sapere chi è l'altra parte e indipendentemente dalle autorità centrali. Tutte queste blockchain sono associate ad una moneta digitale, ed è per questo che tutti parlano di Bitcoin alla stessa stregua di blockchain, perché la blockchain di Bitcoin è la più grande.
Per me, blockchain, la tecnologia di base, è la più grande innovazione informatica: l'idea di un database distribuito dove la fiducia è basata sulla collaborazione tra utenti e su codice intelligente piuttosto che su istituzioni potenti che gestiscono sia autenticazioni che transazioni.
Il modo in cui funziona è: se io ti devo 20 dollari, allora facciamo una transazione tra di noi. C'è una grande comunità chiamata minatori, i quali dispongono di una potente capacità di calcolo. Alcune persone hanno stimato che l'intera potenza di calcolo di Google equivale al 5 per cento della potenza di calcolo applicata alla blockchain di Bitcoin. Questa piattaforma risolve questo grande problema chiamato doppia spesa. Se mando un file MP3 a qualcuno e ne mando una copia a qualcun altro, questo è un problema per l'industria discografica, ma non è un problema enorme. Se mando 20 dollari a qualcuno e mando gli stessi soldi anche a qualcun altro, questo è un grosso problema, si chiama frode, e l'economia si ferma se si dispone di un sistema monetario che funziona così. Quello che succede con Bitcoin è che, per farla breve, i minatori autenticano, verificano e registrano che avete fatto la transazione (e impediscono la frode).
Ogni minatore è motivato ad essere il primo a trovare la verità, e una volta trovata, viene riconosciuta anche da tutti gli altri. Quando viene trovata la verità risolvendo un complesso problema matematico, vengono guadagnati un po' di soldi, un po' di bitcoin. Riuscire a inviare gli stessi soldi a qualcun altro, o cercare di prendere i 20 dollari di qualcun'altro è praticamente impossibile, perché bisognerebbe modificare uno o più blocchi. Ecco perché si chiama blockchain, catena di blocchi, perché ogni blocco è legato al blocco precedente, e il precedente al blocco prima ancora, ergo, catena. Questa blockchain è attiva su un numero incalcolabile di computer. Per truffare dovrei riuscire a battere il controllo della risorsa di calcolo più potente del mondo, non solo per l'ultimo blocco, ma anche per l'intera storia delle transazioni, tutta la catena, distribuita e replicata ovunque, e questo non è praticamente possibile.
Quindi è vero che ci sono stati molti problemi con Bitcoin, grandi borse come Mt.Gox sono fallite, c'è stata Silk Road, dove Bitcoin era il sistema di pagamento per orribili traffici e attività illegali, ma non lasciarti ingannare da queste cose. Molte persone fanno l'errore di pensare, "Bitcoin? Beh, è un bene. Dovrei investire? Il suo valore crescerà o calerà?". Beh, questo a me non interessa, tanto quanto non mi interessa speculare con l'oro.
Qualcosa che più mi interessa è che Bitcoin in quanto moneta digitale ci permette di fare questo tipo di operazioni, che è una criptovaluta non basata su stati-nazione. La cosa più importante su cui dobbiamo concentrare il nostro lavoro è un argomento molto grande, questa base di dati, il database distribuito che ci permette di registrare con certezza immutabile ogni cosa.
Come accade la rottura
L'industria dei servizi finanziari sta per subire una grave rottura o trasformazione, a seconda di come si approccia il problema. Durante le ricerche per "Blockchain Revolution", abbiamo identificato otto cose diverse che questo settore fa: muove denaro, custodisce denaro, presta denaro, commercia denaro, contabilizza denaro e così via; e ognuna di queste attività può essere messa in discussione.
L'industria dei servizi finanziari sta per subire una grave rottura o trasformazione, a seconda di come si approccia il problema. Durante le ricerche per "Blockchain Revolution", abbiamo identificato otto cose diverse che questo settore fa: muove denaro, custodisce denaro, presta denaro, commercia denaro, contabilizza denaro e così via; e ognuna di queste attività può essere messa in discussione.
Prendete un qualsiasi settore industriale e questa tecnologia possiede un enorme potenziale per sconvolgerlo, contribuendo a generare un mondo più prospero dove ognuno può partecipare al valore che crea. L'industria musicale, per esempio, è un disastro, almeno dal punto di vista dei musicisti. Ora funziona che la maggior parte del valore prodotto viene assorbito dalle grandi etichette, poi vengono le aziende tecnologiche, e gli autori e musicisti sono lasciati per ultimi a raccogliere le briciole. Che cosa succederebbe se l'industria discografica fosse un'applicazione distribuita su blockchain, dove io, come cantautore, posso registrare la mia canzone con un contratto intelligente che specifica come deve essere utilizzata?
Un artista che distribuisse la sua musica su una piattaforma musicale basata su blockchain potrebbe dire: "Ascoltate la mia musica, è gratuita. Volete usarla come colonna sonora nel vostro film? Vi costerà tot, ecco come funziona. La metti nel film, lo smart contract, il contratto intelligente, mi pagherà". Vuoi usarla come suoneria? C'è un contratto intelligente anche per questo.
Non è un sogno irrealizzabile. Imogen Heap, che è una brillante cantautrice inglese, una artista di successo, è stata parte attiva nella creazione di Mycelia, i quali stanno lavorando con una straordinaria società chiamata Consensus Systems, presente in tutto il mondo, con sviluppatori blockchain che utilizzano la piattaforma Ethereum; Ethereum è una blockchain. Imogen ha già pubblicato la sua prima canzone su Internet. Mi aspetto che molti artisti sperimenteranno seriamente questo nuovo paradigma in cui i musicisti vengono direttamente ricompensati per il valore che creano.
Cosa può andare storto?
Io non sono un futurista. Io credo che il futuro non è qualcosa da prevedere, è qualcosa da raggiungere. Quello che stiamo sostenendo è che questa tecnologia è rivoluzionaria e che offre un ampio potenziale per cambiare la società.
Cosa potrebbe andare storto? Abbiamo identificato dieci blocchi e li abbiamo analizzati in dettaglio nella nostra ricerca e nel libro. Ci sono blocchi come ad esempio l'energia che viene consumata per far funzionare il tutto, che è enorme. Un altro blocco è che questa tecnologia sarà la piattaforma per un sacco di agenti intelligenti che soppianteranno molti esseri umani nei loro posti di lavoro. Forse tutta questa nuova piattaforma è il killer definitivo dei posti di lavoro.
I problemi maggiori, però, hanno a che fare con la sua gestione. Qualsiasi controversia esistente oggi ruota attorno ai problemi di governance. Questa nuova comunità è nella sua infanzia. A differenza di Internet, che ha un sofisticato ecosistema di governo, il mondo intero di blockchain e delle valute digitali è il selvaggio West.
E' un luogo di incoscienza, di caos e calamità. Questo potrebbe distruggere tutto se non troviamo il modo di riunire le leadership e creare organizzazioni equivalenti a quelle che abbiamo per la governance di Internet. Abbiamo l'Internet Engineering Task Force, che crea gli standard per la rete. Abbiamo l'Internet Governance Forum, che crea le politiche per i governi. Abbiamo il consorzio W3C, che crea gli standard per il Web. C'è la Internet Society che ha il ruolo di fare pressione. C'è la Internet Corporation for Assigned Names e Numbers (ICANN), una rete operativa che non fa altro che fornire i nomi di dominio. C'è una struttura e un processo per capire le cose. In questo momento, in Bitcoin, c'è un grande dibattito circa la dimensione del blocco. Abbiamo bisogno di blocchi più grandi per poter gestire tutte le operazioni che stanno per essere generate. Ci sono grandi differenze. Ci sono punti di vista legittimi, ma il problema è che non c'è un processo che consenta di trovare una soluzione ottimale.
Io sono fiducioso, perfino ottimista, che tutto questo procederà. Io mi sento un po' come nei primi anni '90. Abbiamo i venture capitalist migliori, i programmatori migliori, i dirigenti migliori, le migliori persone del settore bancario, i migliori governi, i migliori imprenditori, tutti dedicati a questa cosa. Questo è il segnale che qualcosa di grosso sta per accadere. Che sia solo esuberanza irrazionale? Non lo so. L'anno scorso, solo in questo settore sono stati investiti più di un miliardo di dollari. Io sono più fiducioso perché posso vedere la potenza che queste applicazioni hanno di cambiare in meglio le cose. Piuttosto che ridistribuire la ricchezza, forse potremmo cambiare il modo stesso con cui la ricchezza è distribuita. Immaginate una campagna in stile Kickstarter per lanciare una nuova società, nella quale 50 milioni di persone investono un paio di dollari o comunque quantità molto piccole.
Immaginate tutte quelle persone che hanno un supercomputer in tasca (il cellulare), che sono connessi a una rete, ma che non hanno un conto in banca perché possiedono solo un paio di maiali e un pollo. Questo è il loro conto in banca. Immaginate se queste potessero essere incluse nel sistema finanziario globale, sarebbero altri 2 miliardi di persone. Cosa potrebbe succedere? Il settanta per cento delle persone che possiedono un pezzo di terra hanno un atto di proprietà senza riconoscimento. E se vivi in un paese in via di sviluppo dell'America Latina, e un nuovo dittatore arriva al potere e dice: "Bene, potete anche avere un pezzo di carta che dice che la vostra piccola fattoria vi appartiene, ma ora il mio computer dice che è il mio amico a possederla".
Riuscite a immaginare un mondo in cui gli aiuti umanitari non vengono consumati dalla burocrazia, ma vanno direttamente al beneficiario mediante un contratto intelligente? Invece di un'applicazione da 60 miliardi di dollari che aggrega servizi di autonoleggio, perché non potremmo avere una applicazione distribuita su blockchain che gestisce tutti questi veicoli e gestisce dalla reputazione ai pagamenti? In ultima analisi, sono tutti veicoli che si muovono autonomamente. O un Airbnb blockchain? Queste cose riguardano tutte la questione che il valore dovrebbe andare a chi lo crea piuttosto che alle potenti forze che lo intercettano. In questo processo, siamo anche in grado di proteggere la nostra privacy. La privacy è un diritto fondamentale, e le persone che dicono "La privacy è morta, lascia perdere" sono profondamente disinformate. La privacy è il fondamento di una società libera.
Immaginate che ognuno di noi abbia la propria identità in una scatola nera su blockchain. Quando facciamo una transazione, liberiamo le informazioni strettamente necessarie per fare tale operazione e poi raccogliamo i dati. Riusciremmo a mantenere il possesso dei nostri dati e a farli fruttare, se volessimo, oppure no. Questo potrebbe essere il fondamento di un'epoca tutta nuova nella quale il nostro diritto fondamentale alla privacy è protetto, poiché l'identità è il fondamento della libertà e ha bisogno di essere gestita in modo responsabile.
Non siamo stati in grado di farlo finora. Sono attratto enormemente dalla potenza di questa opportunità. Sono in questo settore da 35 anni, scrivendo dell'era digitale, e non ho mai visto una tecnologia con un potenziale per l'umanità maggiore di questa.
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