La crisi bancaria del Kenya è un testamento a favore di Bitcoin
di Michael Kimani, Kenya, 9 aprile 2016 @pesa_africa
articolo originale: https://michaelkimani.me/2016/04/09/kenyas-banking-crisis-is-a-testament-to-bitcoin/
Questa settimana in Kenya, la terza banca in 8 mesi è stata posta in amministrazione controllata per 12 mesi dalla Banca Centrale del Kenya. Il regolatore bancario del paese dice che la Chase Bank del Kenya ha falsificato i suoi risultati e come conseguenza si è innesacata una corsa agli sportelli. La giovane storia bancaria del Kenya è piena di banche che cadono morte sul ciglio della strada. Eccone un elenco:
@Owaah su Twitter:
Ho spudoratamente svuotato il mio conto alla Chase Bank la mattina della corsa agli sportelli. Lo rifarei di nuovo con qualsiasi altra banca. La frode non è patriottismo.
Le vittime sono i singoli clienti, altri finanziatori più piccoli e le imprese di piccole e medie dimensioni. Correntisti sono stati visti in fila a chiedere microprestiti da Rafiki Deposit, una istituzione finanziaria non bancaria che tiene i fondi alla Chase Bank. Nell’ambito di una operazione di pulizia del settore bancario, il Governatore Njoroge ha dato un giro di vite ad altre due banche da quando si è insediato lo scorso anno, la Banca Imperiale e Dubai Bank, rendendo inaccessibili ancora più depositi.
Sta ora mettendo radici una consapevolezza collettiva che mette in discussione lo stato del settore bancario, e porta a ripensare il ruolo dei custodi del denaro. Uno scorcio dello spirito di questi tempi, questo meme sta facendo il giro delle reti keniane:
C’è una nuova banca in città: Sox Bank Limited (Banca Calza) - la tua banca in movimento, nessuna commissione sui prelievi.
Cosa c’è di sbagliato con le banche del Kenya?
La verità è che la crisi bancaria del Kenya deriva dalla fondamentale architettura di come le banche funzionano. L’ingenuo pensiero vi farà pensare che la banca tenga il vostro deposito di 100.000 KES in cassaforte. In pratica, però, quando una banca prende il vostro denaro, voi ne cedete il controllo, e diventate un creditore non garantito che detiene un pagherò della banca. Non vi è garanzia al 100% che la banca avrà i vostri soldi in contanti quando ne avrete bisogno. Con le banconote nel calzino o sotto il materasso, invece, si ha accesso 24/7 al proprio denaro, lo si controlla. La fanfara del passaggio dal contante alla moneta elettronica si sta rivelando non essere poi così bella. Dominic Frisby dice che dovremmo temere un mondo senza contanti.
Gli attuali guai del Kenya fanno parte di uno schema più ampio che si ripete sempre di più in tutto il mondo: la crisi monetaria del 2013 in Uganda, la crisi del sistema bancario di Cipro, il pericolo di default della Grecia nel 2015, la crisi finanziaria del Regno Unito del 2007 e ora il Kenya. Pur essendo a miglia di miglia distanza gli europei, gli ugandesi e i keniani hanno avuto una reazione molto simile perché gli esseri umani, naturalmente, cercano di scongiurare le crisi.
A Cipro:
“Quando i ciprioti hanno appreso la notizia della tassa, hanno iniziato a far la fila ai bancomat per prelevare denaro."
In Grecia:
“le file che si formano alle stazioni di servizio e di fronte al numero sempre minore di bancomat che ancora contengono denaro evidenziano l’entità del disastro che i greci stanno fronteggiando”
In Uganda:
“molti utenti hanno svuotato i loro conti mobili non appena le piattaforme hanno aperto."
In Kenya:
Giovedi i correntisti della Chase Bank sono stati fermati dalle porte chiuse mentre cercavano di ritirare i loro soldi da diverse filiali.
Perché Bitcoin?
Bitcoin è l’unica vera forma di contante elettronico peer-to-peer. Il possesso è la proprietà. Quando si posseggono bitcoin si è in totale controllo del proprio denaro, proprio come succede per il denaro contante. Bitcoin restituisce alla gente il pieno controllo e la proprietà del proprio denaro elettronico, eliminando la necessità di affidarsi ad una banca per depositare e riscattare i propri fondi.
Bitcoin è progettato intorno all’idea di usare la crittografia per controllare la creazione e il trasferimento del denaro, piuttosto che basarsi sulle fiducia nelle autorità centrali.
Mentre sono solidale con i correntisti keniani che ora non possono più accedere al loro denaro guadagnato duramente, sto facendo tesoro di quanto successo. Non possiamo fidarci delle banche con i nostri soldi. Noi, la gente ha bisogno di pensare criticamente su cosa significhi realmente avere un conto in banca, e poi dare un’occhiata a Bitcoin e alla promessa di un domani migliore.
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